giovedì 26 luglio 2018

RACCOLTA DIFFERENZIATA AUTOMATICA A COSTO MINIMO

Questa è una delle tante macchinette per il recupero dei rifiuti di metallo, vetro e plastica, che si trovano in tutti i supermercati di molte nazioni europee,
Il meccanismo del recupero di questi rifiuti è semplicissimo.
Al momento dell'acquisto di bibite varie si paga un sovrapprezzo di circa 10 centesimi.
Quando si sono svuotati i contenitori, questi vengono riportati in un qualunque supermercato, infilati nella macchinetta che conta i pezzi inseriti e da un buono del valore corrispondente, da spendere per l'aquisto di qualunque cosa. Quindi al cliente non costa niente.
Sono stato ad Oslo e in tutta la città non ho visto una bottiglietta di vetro o plastica, o una lattina abbandonata. 
Infatti ci sono molti ragazzi e persone anziane e bisognose che sono in cerca di questi involucri che a volte, ma raramente, vengono lasciate in giro. 
Da noi invece questi involucri vengono lasciati ingiro ovunque e in più si deve pagare fior di quattrini per smaltire questi rifiuti.
 
Lega e 5 Stelle, siete al governo. 
Perchè non fate qualcosa del genere?
 
Chiaramente direi la stessa cosa a chiunque fosse al Governo.  
 
 

lunedì 9 luglio 2018

LA SICUREZZA DEI BAGNANTI AD ALCAMO MARINA



Esiste ed è perfettamente operativo ad Alcamo Marina, nella zona Aleccia, un distaccamento del SICS – Scuola Italiana Cani di Salvataggio.
Chi è interessato troverà tutte le informazioni che vuole su Google.
Li ho incontrati ed erano 4 istruttori ognuno col suo cane addestrato e con l’attrezzatura necessaria per poter effettuare operazioni di salvataggio nel caso che ce ne fosse bisogno.
Mi sono complimentato con loro ed ho chiesto se erano in contatto con l’Amministrazione Comunale.
I quattro giovani istruttori non erano al corrente di nessun raccordo con l’Amministrazione e comunque non erano in grado di darmi una risposta in quanto questo aspetto esulava dai loro compiti.
Ho pensato che, se operavano a vista solo nella zona Aleccia, non potevano intervenire in caso di necessità in zone più distanti.
Al Canalotto c’è una delle 6 postazioni di bagnini esistenti sulla spiaggia e ho chiesto ad uno di loro se erano connessi con la squadra della SICS, specializzata in salvataggio.
La risposta, per quello che ne sapeva lui, è stata un deludente NO.
In conclusione:
Se qualcuno sta annegando nella zona Aleccia, interverranno gli uomini del SICS che potranno portare in salvo chi è in pericolo di annegamento utilizzando i loro cani e quindi non correndo dei rischi personali.
Se qualcuno è a rischio di annegamento in zone della nostra spiaggia lontane dalla zona Aleccia, interverranno i nostri ragazzi bagnini con i loro limitati mezzi, correndo rischi per la loro vita e mettendo anche a rischio la vita di chi si trova in difficoltà.
Questo problema può essere risolto facilmente dall’Amministrazione se prende contatti con la SICS della zona Aleccia e fa in modo che le sei postazioni di bagnini esistenti sulla nostra spiaggia possano coordinarsi con questa organizzazione e segnalare tempestivamente situazioni di emergenza.
I tal modo, in caso di emergenza i nostri ragazzi bagnini non correranno rischi eccessivi e il soccorso sarà certamente molto più efficace.
Il tutto a costo zero o quasi.
Basta solo volerlo fare.
L’Amministrazione non ascolta le proposte che vengono dalla gente comune.
Spero di essere smentito.
Spero che stavolta prenda in considerazione questa mia proposta nell’interesse dell’incolumità della gente.

giovedì 5 luglio 2018

LA NOSTRA BELLISSIMA SPIAGGIA RIDOTTA COSI'






Vado ad Alcamo Marina fin dai tempi della seconda guerra mondiale ed in tutti questi anni non ho mai visto la  nostra meravigliosa  spiaggia così sporca ed inpraticabile come è fino ad  ogggi.
A parte  i sacchetti di plastica e le bottiglie anche di vetro rotte, c'è una enorme quantità di canne sulle quali i mezzi meccanici sono passati, non per toglierle ma per frantumarle in tanti piccoli pezzi e mischiarle con la sabbia sulla quale camminare é roba da  fachiri.
Davanti casa mia, cento metri dopo il Sun Shine, un mucchio enorme di detriti di vegetazione fra i quali tronegia anche un tronco intero di una palma che peserà parecchi quintali, sta percheggiato la da alcuni  mesi  e nessuno si prende la briga di portarlo via. 
In tutta la fascia più lontana dal mare, che mi dicono essere una  fascia protetta e destinata alla ricostituzione delle dune e della vegetazione spontanea, fra cui anche quei meravigliosi e profumatissimi gigli bianchi che spesso si possono ancora ammirare, l'immondizia e le sterpaglie regnano sovrane.
E dire che la spiaggia è meravigliosa e, se curata ed attrezzata adeguatamente, potrebbe essere un grande richiamo turistico e una fonte di guadagno.
Così com'è, è proprio un indecenza.
Perchè in tutti gli anni passati si riusciva a pulirla decentemente ed ora non più?
So di avere fatto una domanda che non riceverà una risposta.

martedì 3 luglio 2018

APPELLO DI PADRE ALEX ZANOTELLI* AI GIORNALISTI ITALIANI




«Rompiamo il silenzio sull’Africa.

Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo.

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.

Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale.

So che i mass-media, purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.

Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa.

È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga.

È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur.

È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni.

È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa.

È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai.

È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera.

È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi.

È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa, soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.

È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.

È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile.

È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).

Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi.

Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi.

Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact, contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti.

Ma i disperati della storia nessuno li fermerà.

Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica.

E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimane in silenzio. (I nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).

Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti?

Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa.

*Alex Zanotelli è missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore dell'Africa  e direttore della rivista Mosaico di Pace.