sabato 17 agosto 2019

LA PISTA CICLABILE PUÒ ESSERE UN PERICOLO PER I CICLISTI


Sono assolutamente favorevole a qualunque forma di mobilità alternativa alle auto e quindi anche alla pista ciclabile, ma temo che siano stati sbagliati tempi e modi per la sua realizzazione.
Secondo me, prima si doveva attivare un buon servizio di trasporto pubblico e una efficiente disincentivazione all'uso dell'auto.
Si deve anche fare in modo che le strade siano controllate da telecamere e Vigili Urbani per controllare e reprimere i troppi abusi degli automobilisti.
Già oggi la pista ciclabile viene usata da una minoranza di automobilisti incoscienti come corsia veloce e non vedo un solo vigile che controlla e multa.
Credo anche che le piste ciclabili non dovrebbero essere a raso con la circolazione dei veicoli perché, così come è realizzata la nostra, la possibile e facile invasione della pista da parte di automobilisti incoscienti (e ce ne dono tanti) mette a grave rischio i ciclisti.
Temo che dopo la pausa estiva le nostre strade diventeranno una bolgia infernale e pericolosa.

venerdì 16 agosto 2019

COME SARA’ IL TRAFFICO STRADALE FRA UN MESE AD ALCAMO?

Nell’aprile del 2018 facevo alcune considerazioni sulle penose condizioni del traffico stradale ad Alcamo.
e chiedevo: “Cosa pensa di fare la giunta a 5 Stelle del Sindaco Surdi per risolvere o almeno alleviare questo problema che ci affligge ormai da troppo tempo, considerando che i questi ultimi due anni non ha fatto niente in merito?”

In questi giorni, dopo circa un anno e mezzo, la situazione è radicalmente mutata.
Non si è fatto niente per migliorare le penose condizioni del traffico, anzi si sono all’incirca dimezzate le aree delle maggiori superfici stradali destinate alla circolazione dei veicoli con l’introduzione di una pista ciclabile, che è certamente utilissima se c’ è lo spazio per costruirla.

Quindi lo stesso traffico di sempre in metà spazio stradale.
Al rientro delle ferie e con l’apertura delle scuole non è difficile prevedere che il traffico veicolare resterà totalmente bloccato e, forse, l’Amministrazione sarà obbligata ad aprire gli occhi a ad affrontare il problema del traffico.
COMINCIAMO AD ALLENARCI PERCHE’ PENSO CHE I SOLI MEZZI PER SPOSTARCI POTREBBERO ESSERE LE BICI E I NOSTRI PIEDI.

______

Chi pensa che queste considerazioni siano corrette, può inviare questo messaggio ai propri conatti.

sabato 22 giugno 2019

… E’ gelida l’acqua


“… E’ gelida l’acqua, mi entra nelle ossa, non riesco a liberare la stazza dall’acqua. Salto da un punto all’altro ma ogni tentativo è vano. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado.
All’improvviso e senza nemmeno rendermene conto. Ho paura. E’ notte fonda e fa freddo. L’incoscienza dei miei sedici anni mi ha portato a non calcolare il rischio. Non potevo e non dovevo cadere in mare. Mi sembra di morire.
Nella barca grande dormono e chi sta al timone sembra non essersi nemmeno accorto che sulla lancia attaccata dietro non c’è più nessuno. Ho paura. Siamo a 40 miglia da Lampedusa e se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Si renderanno conto di avermi perso quando saranno arrivati in porto. Non voglio morire qui. Sono terrorizzato.
Il panico sta per impadronirsi di me e comincio ad urlare con quanto fiato ho in gola cercando di rimanere a galla e di non farmi trascinare giù da questo mare che ci consente di sopravvivere, ma che può anche decidere di abbandonarci per sempre, di diventare un mostro crudele che non ha nessuna pietà. “Patri” urlo con angoscia che mi cresce dentro. “Patri” urlo ancora. Lui è al timone e non mi sente. La fine si avvicina, penso, ma continuo ad urlare. Poi qualcosa accade. Lui si volta e si accorge di me, dalle mie braccia alzate, dalla mia voce rotta dal pianto. E torna indietro a prendermi.
Urla ai marinai di svegliarsi. A bordo del KENNEDY cresce l’agitazione. Il mare è mosso e non è facile tirarmi su ma alla fine ci riescono. Sono salvo. Ho freddo. Sto male. Comincio a vomitare acqua salata. Piango come un bambino disperato. Mio padre mi stringe forte, mi riscalda come può. Torniamo a casa con la barca vuota per una battuta di pesce andata a male ma con una vita salvata. La mia.
Per giorni nella nostra umile casa di pescatori smetto di parlare. Io che zitto non sono mai stato. Io che fermo non sono mai stato, adesso non riesco a muovermi. E dalla mia bocca non esce nemmeno un suono. Per la prima volta nella mia vita ho capito cosa significa guardare la morte in faccia. Ciò che invece non potevo sapere è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella ma mente ma che la mia esistenza sarebbe per sempre rimasta segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi. Che ogni volta che in banchina avrei visitato un uomo, una donna, un bambino fradicio di acqua gelida e con gli occhi pieni di paura, avrei ripensato a quegli istanti.
Ogni tanto l’incubo di quella notte torna a farsi vivo ma, da oltre 25 anni, a quell’incubo, a quel terribile ricorso, se ne aggiungono altri, ancora più devastanti e purtroppo, temo altri se ne aggiungeranno.”
Domenico Bartolo

giovedì 20 giugno 2019

LA NOSTRA SPLENDIDA SPIAGGIA E' ANCHE QUESTO

FOTO DEL 17 GIUGNO 2019
Sulla spiaggia di Alcamo Marina a 100 metri ad est del ristorante SUNSHINE








FOTO DEL LUGLIO DEL 2018

Sulla spiaggia di Alcamo Marina 100 metri ad est del ristorante




In data 5 Luglio 2018 su

ho descritto questa situazione.
Chi volesse ammirare questo panorama e magari fare qualche foto ricordo della nostra bellissima spiaggia lo può fare, ma alla svelta perché penso che solerte Amministrazione Comunale provvederà a rimozione di tutto questo.

sabato 15 giugno 2019

LA FOLLIA DEL PONTE SULLO STRETTO




Preg.mo Sig. Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte

Mi permetto di sottoporLe queste mie considerazioni in merito a una ventilata idea relativa alla ipotetica costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
Ogni tanto, quando alcuni politici non sanno cosa fare per essere al centro dell'attenzione, rispolverano il ponte sullo stretto di Messina e dicono che si farà.
Poi tutto cade nel dimenticatoio e meno male.
Perché questo ponte è una follia?
1) - Il ponte a una sola campata, finora il più lungo al mondo e costruito in Giappone, ha una lunghezza di 1991 metri.
l ponte sullo stretto avrebbe una campata unica di 3300 metri, quasi il 70% più lunga e quindi non si sa se la teoria con la quale si dovrebbe progettare e costruire il ponte è valida per un'opera di queste dimensioni.
2) - Sicilia e Calabria sono su due placche tettoniche che si muovono in modo significativo in direzioni diverse e quindi la distanza fra i due piloni in Sicilia e Calabria, e di conseguenza la lunghezza del ponte, varia nel tempo.
3) - L'area dello Stretto di Messina è zona sismica di prima categoria. Nel 1908 è stata oggetto di un terremoto che ha distrutto la città. Quali effetti avrebbe un terremoto simile su una struttura estremamente ardita e costruita senza il supporto di esperienze acquisite nel tempo su ponti di questa luce?
4) - Il Ponte Morandi, che in confronto al ponte sullo stretto sarebbe una struttura molto modesta, ci dovrebbe avere insegnato ad essere molto prudenti quando si progettano e realizzano opere assolutamente innovative.
Che esperienza abbiamo oggi sulla progettazione e realizzazione di una struttura simile? Io dico nessuna esperienza e spero di essere smentito con fatti e non con chiacchiere di politici che, in quanto tali, pensano di essere onniscienti.
5) - Sappiamo tutti benissimo che il periodo storico che stiamo attraversando è estremamente turbolento. Tutti abbiamo visto in TV l'attentato alle torri gemelle di New York e altri attentati simili.
Se una mente malata decidesse di buttare giù questo ponte, basterebbe fare esplodere un autocarro pieno di esplosivo al centro della campata e ci sarebbero centinaia di morti e i ruderi di un ponte che sarebbe costato dai 5 miliardi in su.
Se un politico o un partito propongono questo ponte e sanno a quali rischi si va incontro, sono degli incoscienti.
Sono certo che Lei valuterà con attenzione e saggezza tutte le possibili implicazioni relative alla ventilata costruzione di questo ponte e Le auguro buon lavoro nell'interesse di tutta la nostra collettività.

Ing. Vito Pipitone


domenica 9 giugno 2019

HAI UNA CASA CHE NON TI RENDE NIENTE, ANZI TI COSTA LE SPESE PER LE TASSE E LE BOLLETTE DI LUCE E ACQUA CHE DEVI PAGARE E NON SAI COSA FARTENE? QUESTA POTREBBE ESSERE LA SOLUZIONE.


Molti di noi Alcamesi abbiamo una casa in città, in campagna o al mare, magari ereditata dai nostri parenti, che non utilizziamo personalmente, che ha un suo valore ma che, se la vogliamo vendere, non troviamo un compratore, non produce nessun reddito perché nessuno la vuole in affitto, sulla quale dobbiamo pagare tutte le tasse che sappiamo a cui si aggiungono le spese necessarie per la manutenzione essenziale.
Insomma abbiamo un capitale (il valore della casa) che non produce nessuna ricchezza, anzi che ci impoverisce per le spese indispensabili che dobbiamo sostenere.
Tutti vediamo le vie della città sono piene di cartelli di
SI LOCA e SI VENDE
ingialliti dal tempo perché esposti da anni senza nessun successo.
Ognuno di noi, da solo, non può fare niente per cambiare questa situazione.
La mia idea è quella di unire le nostre voci e tentare di risolvere il problema tutti assieme.
Le singole case, anche quelle piccole nella parte antica della città, possono essere ristrutturate ed adattate ad ospitare turisti.
Tutti assieme potremo chiedere all’Amministrazione Comunale di rendere operativo il Regolamento per la Città Albergo già approvato nella deliberazione consiliare del 23 Febbraio 2005 e sotto riportata. Nel Regolamento era previsto che per ogni posto letto il Comune avrebbe dato un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 2400 €.
Tutti assieme potremo verificare se la Comunità Europea può finanziare i costi per la ristrutturazione delle nostre case col vincolo che siano destinate ad attività ricettiva turistica.
Tutti assieme potremo rendere fruttifero il valore delle nostre case.
Tutti assieme potremo cambiare la faccia della nostra città.
Chiaramente il successo o il fallimento di questa iniziativa dipenderà da tanti fattori, primo fra tutti, l’adesione degli Alcamesi.
In questa iniziativa le decisioni sul da fare saranno sempre prese a maggioranza degli associati e non ci sono capi ma gente comune come ognuno di noi.
CHIUNQUE DI NOI ABBIA UNA CASA CHE POSSA ESSERE UTILIZZATA PER QUESTA INIZIATIVA, CHIEDA DI ADERIRE.
Se vogliamo che l’iniziativa abbia successo dobbiamo essere in tanti ad aderire, quindi chi ci crede passi parola fra i suoi amici.
Per aderire, in un primo momento, basta chiedere l’adesione a questo gruppo.
Non sono gradite adesioni che non abbiano questo scopo.
Spetta a voi se portare avanti questa iniziativa o lasciare le cose come stanno.