ALCAMO-BANCAROTTA
FRAUDOLENTA
ASSOLTO
IMPRENDITORE BALDASSARE LUCCHESE
Chi,
da innocente, ha la sfortuna di incappare nelle maglie della legge,
viene sottoposto ad un calvario che dura molto tempo prima di
ottenere giustizia, ma la giustizia, col tempo arriva ed in questo
caso stabilisce che
Sasà
Lucchese è innocente
ed
è stato assolto dall'accusa di bancarotta "perché il fatto non
sussiste".
Giustizia
è stata fatta, ma l'accusa che è stata fatta nei riguardi di Sasà
Lucchese è stata totalmente cancellata nella mente di chi lo
conosce?
All'epoca
del fatto la notizia ebbe molta eco in città.
Dopo
l'assoluzione definitiva se ne è parlato poco, ho solo trovato un
articolo di Giuseppe Maniscalchi che di seguito riporto.
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Per
molti anni è stata una delle aziende più note e floride in Sicilia
nel commercio di autoveicoli industriali. Ma sei anni fa a causa
della crisi fu lo stesso titolare, l'imprenditore Baldassare (Sasa)
Lucchese a mettere in liquidazione la CAI la cui sede era sulla
statale 113, in direzione di contrada Gammara, Da quella data
iniziarono le vicende giudiziarie di Baldassare Lucchese che da sarto
si trasformò in imprenditore di successo.
La
messa in liquidazione e la successiva denuncia di un avvocato che
vantava crediti nei confronti di Lucchese fece scattare un'indagine
della Guardia di Finanza, che a conclusione degli accertamenti, lo
denunciò per bancarotta fraudolenta. Quindi il rinvio a giudizio ed
il processo davanti ai giudici del tribunale di Trapani.
Nel
2012 fu condannato a due anni e 4 mesi a seguito della sentenza
scaturita dalle indagini sul fallimento, Baldassare Lucchese, molto
noto ad Alcamo, che ha sempre professato la sua innocenza essendo
stato lo stesso a portare in tribunale tutti gli atti per la
liquidazione della Caí, decise di presentare appello. Ieri si è
concluso davanti ai giudici della Corte d'appello il processo a suo
carico.
L'imprenditore,
oggi in pensione, è stato difeso dagli avvocati Sebastiano Dara e
Maria Mollica. l due avvocati hanno prodotto un' ampio carteggio
contro la sentenza di primo grado che aveva previsto anche
l'inabilitazione al commercio per Lucchese. Hanno dimostrato che il
loro assistito non aveva distratto alcun bene e pertanto avevano
sollecitato l'assoluzione. l giudici della Corte d'appello, usciti
dalla Camera di consiglio, hanno assolto ieri Sasà Lucchese
dall'accusa di bancarotta "perché il fatto non sussiste".
Soddisfazione hanno espresso i due difensori Dara e Mollica.
A
cura di Giuseppe Maniscalchi