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PROBLEMI
UNA POSSIBILE SOLUZIONE
1°
PROBLEMA
Se
andate sul sito
Potete
leggere le caratteristiche dei PAESI FANTASMI IN ITALIA in cui si
dice anche quanto segue:
“I
paesi fantasma in Italia sono circa un migliaio,
se si escludono stazzi e alpeggi. Altrimenti, secondo Linkiesta,
il loro numero sale a 6.000.
In alcuni casi si tratta di piccoli agglomerati urbani eretti in zone
impervie, ma che si vanno a inserire con grande armonia nel paesaggio
circostante.”
In
questi agglomerati magari riesce a sopravvivere ancora qualche
persona anziana in condizioni di grande stento perché non ci sono
negozi o i servizi essenziali e
in cui certamente
i nostri ragazzi non torneranno mai a vivere.
Le
costruzioni di
questi agglomerati sono certamente accatastate e quindi sottoposte al
regime fiscale. Per i proprietari sono quindi una rogna della quale
farebbero volentieri a meno.
Supponendo
che
molti
proprietari siano
disponibili
a cedere gratuitamente o a prezzi molto contenuti questo tipo di immobili abbandonati, ci sarebbe la
possibilità di ospitare da
300
a
600 mila
persone in questi luoghi
sparsi in tutta Italia.
2°
PROBLEMA
In
Italia i vecchi che percepiscono la pensione sono tantissimi e i
giovani che, col loro lavoro, dovrebbero pagare la pensione ai vecchi
sono pochissimi a causa della scarsa natalità, ma anche perché non trovano un lavoro decente, o perché, avendo
studiato, non vogliono fare il mestiere dei loro padri e preferiscono andare a lavorare all’estero con stipendi e condizioni
più vantaggiose.
Di
conseguenza le pensioni sono pagate con soldi dello Stato
che, anche e non solo per questo, è sempre più indebitato e i
debiti si devono pagare.
3°
PROBLEMA
Il
debito pubblico italiano per ora è di circa 2400 miliardi di Euro a
cui si devono aggiungere gli interessi per molte migliaia
di
miliardi di Euro
ogni anno,
cifra tanto alta da essere difficilmente comprensibile. Per capire di
cosa stiamo parlando pensiamo che se la dovessimo ipoteticamente
pagare tutti noi Italiani in parti uguali e
con
i nostri soldi,
ognuno
di noi, ricco o povero, neonato o centenario,
dovrebbe trovare nel suo borsellino qualcosa come 40 mila Euro per
saldare il conto dei nostri debiti.
Siccome
prima o poi questi soldi si dovranno trovare, occorre pensare come
fare e prima si
trova una soluzione
è meglio è.
4°
PROBLEMA
I
MIGRANTI
I
migranti regolari in genere non costituiscono un problema perché si
sono inseriti e lavorano sopratutto al nord, quindi pagano i
contributi e contribuiscono alla ricchezza nazionale e a trovare un
poco di soldi per le pensioni di tutti gli Italiani
anziani.
Il
problema è invece costituito da tutti gli irregolari senza lavoro e
da tutti quelli che hanno il permesso di soggiorno ma che non hanno
un lavoro e per i quali il Governo spende molti dei nostri soldi.
Per
questo problema non si è ancora trovata una soluzione.
Quanti
sono questi migranti? Ce lo dice il Sole 24 ore su
Dove
si legge:
“Restando
all’Italia,
invece, troviamo cifre che oscillano da un minimo di 279mila a un
massimo di 461mila. Tuttavia secondo
stime più recenti della Fondazione ISMUe
aggiornate a inizio 2017 gli stranieri senza un valido permesso di
soggiorno sarebbero invece 491mila.”
UNA
POSSIBILE SOLUZIONE
Mettendo
al primo posto gli interessi di tutti gli Italiani e
quelli di questi poveri disgraziati che una sorte avversa li ha
portati a scappare dalle loro terre, il
Governo incentiva con sgravi fiscali i proprietari di queste
costruzioni abbandonate e che per i proprietari costituiscono, non
una ricchezza, ma un grave peso economico,
a cedere queste costruzioni allo Stato in via definitiva o per un
periodo di tempo aeguato e le mette a disposizioni dei migranti.
Anzicché
dare grossi contributi alle varie cooperative affinché provvedano ai
bisogni primari di questa povera gente, li da direttamente agli
interessati a condizione che si insedino in questi centri
praticamente abbandonati, agevola anche fiscalmente, l’apertura di
attività commerciali in questi centri in modo che gradualmente
possano diventare autonome e capaci di produrre reddito.
Il
tutto con un costo minimo o nullo per le casse dello Stato.
Quando,
dopo un certo periodo di tempo, questi luoghi torneranno ad essere
vitali e le attività dei nuovi abitanti cominceranno a produrre
redditi, questi potranno essere tassati come qualunque attività in
Italia e
le casse dello stato,
e
quindi anche il debito pubblico, ne trarranno un grande benedicio.
Questa non è una nuova idea, è già stata collaudata a Riace dove i migranti erano stati
accolti come amici e avevano rivitalizzato un paese che si avviava ad
essere un paese morto.
La
convivenza e l’integrazione delle differenti culture fra Italiani
residenti ed immigrati si è dimostrata ottima per entrambe le
comunità e il paese era tornato a una nuova vita. Poi sappiamo tutti come andò a finire
Il
Governo potrebbe applicare questo modello di integrazione a livello nazionale, e cosi facendo si rivitalizzarebbero questi
territori abbandonati dando la possibilità ai pochi cittadini
Italiani ancora residenti in questi posti di tornare a vivere una
vita sociale normale, si darebbe agli immigrati la possibilità di tornare a condurre una vita
dignitosa, ad iniziare nuove attività che in seguito potrebbero essere
adeguatamente tassate, a costruirsi un futuro, il tutto con un costo molto modesto, anzi, nel medio periodo, con un guadagno significativo.
Se
prevarrà invece l’incomprensione o meschini e miopi calcoli
politici, tutti noi avremo perso una grande occasione storica e ne pagheremo le conseguenze anche in termini economici.