Io
penso che ogni essere umano, almeno una volta nella sua vita, si è posto domande del tipo: Che senso ha l'universo? Che senso ha tutto ciò
che vedo? Chi sono io? Questo Dio esiste davvero o lo abbiamo inventato noi perché abbiamo bisogno di una entità che ci guidi e ci dica
cosa è giusto e cosa è sbagliato?
Trovare
risposte a queste domande è estremamente difficile, forse impossibile.
La
nostra incapacità di trovare delle adeguate risposte alle nostre
domande ci porta spesso ad accantonarle o a cercarle in una religione
e a credere 'per fede' alle risposte che ci dà la religione che
abbiamo scelto o che i nostri genitori hanno scelto per noi.
Ma
che significa credere per fede? Il Dizionario Treccani dà della
parola Fede la definizione: “Credenza
piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda
sull’autorità altrui più che su prove positive”.
Insomma avere fede significa accettare e riconoscere come verità
assolute ciò che le religioni ci vogliono dire, anche se tali
insegnamenti non si basano su prove concrete e stridono con la nostra
intelligenza.
Significa
mortificare la nostra intelligenza che è il dono più grande che Dio
ci ha dato, chiunque Egli sia e qualunque nome e forma abbia.
Proviamo
allora a cercare delle risposte che non stridano con la nostra
intelligenza e che non ci costringano ad accettare per Fede delle
verità che ci convincono poco.
Proviamo
a guardarci attorno con spirito attento e libero da tutti i
condizionamenti che vengono dalla cultura in cui siamo immersi fin
dalla notte dei tempi.
Per
cominciare cerchiamo di renderci conto di quanto siamo infinitamente
piccoli e limitati.
La
nostra casa è il contenitore di quanto abbiamo di più caro, ci può
sembrare tutto il nostro mondo e per noi è certamente molto
importante, ma se la guardiamo dall'esterno, da una distanza di un
centinaio di metri, vediamo che proprio grande non è. Da un aereo
che vola a 10 chilometri di altezza la nostra casa si confonde nel
paesaggio e diventa invisibile. La foto che scattano gli astronauti
dai satelliti ad un'altezza di circa 300 chilometri consentono di
vedere le città ma i particolari non sono distinguibili. Un
astronauta sulla Luna vede la Terra, che a noi sembra immensa, come
un corpo celeste molto colorato con delle grandi aree di colore blu
che sono gli oceani e i mari, ed altre aree di colore variegato che
sono i continenti. La Sicilia è un triangolino colorato. Alcamo, la
nostra città, di notte si vede, forse, come un piccolissimo punto
luminoso. Della nostra casa, del nostro quartiere non c'è più
traccia.
La
distanza terra-luna è di circa 380 mila chilometri, una distanza
enorme per noi piccoli terrestri, insignificante in una scala
cosmica. Un raggio di luce inviato dalla terra alla luna copre questa
distanza in poco più di un secondo.
Se
poi cominciamo a pensare in una dimensione cosmica dobbiamo
constatare che il nostro Sole dista circa 130 milioni di chilometri
dalla Terra, una distanza enorme per noi piccoli terrestri (un
automobilista che dovesse percorrere una tale distanza a una velocità
media di 100 chilometri all'ora senza mai fermarsi, impiegherebbe
circa 152 anni!). Un raggio di luce percorre questa distanza enorme
in circa 8 minuti.
Da
una simile distanza, secondo noi enorme, ma insignificante su scala
cosmica, la nostra Terra, con i suoi miliardi di esseri umani, con
tutte le opere che la civiltà umana ha prodotto nei suoi millenni di
storia e di progresso, che a noi sembra immensa, è un piccolo
puntino insignificante.
Questo
Sole che a noi sembra meraviglioso, da cui dipendiamo in modo
totale, è una stella non di prima grandezza che fa parte della
galassia Via Lattea, un insieme di miliardi di stelle, alcune simili
al nostro Sole, altre totalmente diverse, attorno alle quali orbitano
miliardi di pianeti e satelliti. Di questi, secondo uno studio
dell'Università della California, circa 8 miliardi (nella sola Via
Lattea) avrebbero caratteristiche tali da poter ospitare forme di
vita simili a quelle che noi conosciamo. L'inconveniente è che il
più vicino si trova a circa 12 anni luce dalla terra,
distanza assolutamente fuori dalle possibilità umane.
La
via Lattea, della quale il nostro Sole è uno dei miliardi di stelle
e neanche fra le più grandi, con la nostra Terra e con tutta l'umanità, è una
fra i circa 120 miliardi di galassie esistenti nell'universo
conosciuto.
I
confini attuali dell'universo che noi riusciamo a percepire sono a
circa 14 miliardi di anni luce da noi.
E
oltre questi confini?
Non
ne sappiamo assolutamente nulla.
Ci
potrebbero essere ancora altre galassie fino all'infinito.
Ci
potrebbero essere altri universi governati da leggi diverse da quelle
che reggono il nostro universo conosciuto.
Quanto
conta l'uomo in tutta questa grandezza infinita?
Pensare
che tutto questo sia stato creato per essere al servizio dell'umanità
del cosmicamente insignificante pianeta Terra mi sembra estremamente
stupido e presuntuoso.
Le
cognizioni scientifiche dell'umanità non permettono di andare oltre
i limiti dell'universo conosciuto. ma questi nostri limiti non ci
possono impedire di farci delle domande:
Chi
ha creato l'universo?
Perché
lo ha creato?
Chi
a stabilito le leggi che lo governano? leggi che, a differenza di
quelle umane, sono perfette ed immutabili nel tempo?
Il
sottostante filmato mostra magnificamente l'immensità dell'Universo
e la realtà insignificante della nostra terra, e se insignificante è
la terra rispetto al cosmo quanto ancor più insignificante è
l'umanità nel suo complesso e quanto lo è ognuno di noi?
Ognuno
di noi esseri umani, di qualunque razza, ricco o povero, geniale o
stupido, in una scala cosmica è assolutamente irrilevante.
Emerge invece in modo evidentissimo la infinita potenza di colui che tutto questo ha voluto e fatto.
Lo possiamo chiamare Natura, Dio, Allah, Budda o come meglio ci pare ma è sempre Lui.
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