venerdì 1 gennaio 2016

ILNUOVO ANNO SARA' VENUTO INVANO?


Quanti, di questo barcone, sono arrivati vivi a terra?
Quanti sono morti annegati nel disperato tentativo di trovare condizioni di vita appena vivibili?
A chi interessa veramente la vita di questi nostri fratelli sfortunati?

Oggi, che il tempo degli auguri a volte sinceri, altre volte formali o ipocriti, è passato, vorrei guardare negli occhi e stringere la mano
  • A Papa Francesco che, a mia memoria, è il primo Papa che sa parlare al cuore della gente ed è impegnato nel difficilissimo compito di riportare la Chiesa e la società sulla strada indicata da Gesù Cristo;
  • A tutte quelle persone che fuggono da guerre e miseria che noi non riusciamo ad immaginare e di cui molte perdono la vita tentando di attraversare in mare su mezzi inadeguati, persone che sono viste dalla opulenta società, non come un problema da risolvere, ma come un fastidio da tenere lontano;
  • A quelli coi quali madre natura non è stata madre, ma matrigna crudele;
  • A chi quotidianamente, disinteressatamente ed onestamente si spende per il bene comune;
  • A tutta la gente onesta che con determinazione e scrupolo svolge quotidianamente il suo lavoro;
  • A tutti quelli che un lavoro lo cercano ma non lo trovano;
  • Ai miei pochi, veri amici.
    Non vorrei dire loro le solite parole di auguri.
    Vorrei solo guardarli, stringere loro la mano ed abbracciarli e sono certo che loro capirebbero il mio silenzio.
    Il nuovo anno non sarà venuto invano se sanerà, almeno in parte, una delle tante piaghe ed ingiustizie che affliggono la nostra società.

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