giovedì 11 febbraio 2016

INFARTO - #SESIVOLESSE SI POTREBBE EVITARE

Immagine correlata

IL FATTO:

Su
leggo
Ipercolesterolemia in Italia
In Italia, secondo i dati raccolti tra il 1998 e il 2002 dal Progetto Cuore, che misura i fattori di rischio cardiovascolare in campioni di popolazione adulta(uomini e donne di età compresa fra 35 e 74 anni), il 21% degli uomini e il 23% delle donne è ipercolesterolemico (ha cioè il valore della colesterolemia totale uguale o superiore a 240 mg/dl, oppure è sotto trattamento specifico), mentre il 37% degli uomini e il 34% delle donne è in una condizione definita border line (colesterolemia totale compresa fra 200 e 239 mg/dl).
Nella popolazione anziana  (uomini e donne di età compresa fra 65 e 74 anni), il 24% degli uomini e il 39% delle donne sono ipercolesterolemici; il 36% degli uomini e il 38% delle donne è border line.”

LA BUONA NOTIZIA:

Su
leggo:
“La forma mutata del gene Apo A, denominata Apo A-1 Milano, fu scoperta nel 1974 dal farmacologo milanese Cesare Sirtori il quale scoprì che un abitante di un piccolo paesino sul lago, Limone sul Garda, aveva valori di colesterolo e trigliceridi molto elevati ma non presentava danni alle arterie.
Sirtori scoprì che quel paziente aveva una proteina mutata; ma, cosa più singolare fu che a Limone del Garda, un paese che è rimasto isolato fino agli anni 30, questa segregazione ha fatto in modo di selezionare questo tipo di mutazione tanto che essa è diffusissima nel paese.
Per questo motivo la variante genica dell'Apo A la quale facilita l'eliminazione dei grassi, che poi vengono degradati nel fegato, dalle arterie, è stata chiamata ApoA-1 Milano.”
Sembra che questo farmaco sia stato testato e funzioni alla grande.
Infarti e altre malattie cardiovascolari, che sono la prima causa di morte e malattie invalidanti sopratutto fra chi non è più giovane, dovrebbero praticamente scomparire.
Questo costituirebbe anche un enorme risparmio per la collettività, dato che le cure di queste malattie hanno costi non indifferenti.

LA CATTIVA NOTIZIA:

Di questa nuova cura non se ne ha più notizia.
Sembra che le case farmaceutiche non siano interessate a produrre un farmaco che potrebbe guarire in modo definitivo una quantità enorme di gente che oggi è costretta ad imbottirsi di farmaci, che spesso generano effetti secondari nocivi e notevoli.

PERCHÈ?

Sui motivi di questo disinteresse non sono riuscito a trovare niente sulla rete.
Qualcuno ipotizza che le case farmaceutiche non sono interessate a produrre farmaci che debellino le malattie perché poi la gente sana non compra più farmaci.
Se i soggetti interessati vogliono smentire sarò ben lieto di pubblicare le loro argomentazioni in merito.
Ognuno di noi chieda notizie al proprio medico e, se lo ritiene utile, ne dia notizia.

Nessun commento:

Posta un commento