lunedì 11 maggio 2015

MATTEO RENZI - NEMESI O ANTICORPO DELLA POLITICA?


Sono da tempo abbonato a “l'Espresso” e il primo articolo che leggo è “La satira preventiva” di Michele Serra.
Mi divertono molto le sue considerazioni solo apparentemente strampalate, al limite della follia, dietro le quali emerge prepotente una critica lucida e feroce del comportamento della società e della politica.
A volte, purtroppo non frequentemente, diventa serio ed ancora più lucido, acuto, spietato nelle sue analisi e quindi, per me, ancora più interessante.
Questa settimana, in un articolo dal titolo: “Ce lo siamo meritato, Matteo Renzi”, scrive nel sottotitolo dell'articolo: “Con i suoi metodi autoritari, il premier è la nemesi perfetta per l'Italia. E per una sinistra che si è crogiolata nella sua lentezza”.
Nell'articolo inizia scrivendo: “MATTEO RENZI È LA NOSTRA NEMESI. Ovvero qualcosa che discende direttamente dal nostro passato, che non è spiegabile senza il nostro passato. Ne è, in molti sensi, il compimento. Nemesi non è un concetto rassicurante. Non si sa se fausto o nefasto. Se di rinascita o di rovina.”.
L'articolo mi ha colpito perché mi è spesso successo di pensare alla nostra società come a un unico corpo umano dotato di grandissime doti fisiche e mentali, ma gravemente malato e quindi deperito e reso quasi inerte dalla sua malattia.
Ma questo corpo malato è capace di creare gli anticorpi necessari (nemesi) a sconfiggere la malattia e a ridare al corpo tutta l'energia e la vitalità che lo renderanno nuovamente vigoroso ed efficiente.
Almeno speriamo che sia così.
Se questi anticorpi saranno isolati e neutralizzati da forze ostili questo corpo (la nostra società) sarà destinato a deperire e a soccombere.

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