All'Assessore
alla Cultura
Dott.sa
Selene Grimaudo
“…
Ad Alcamo il 14 luglio di ogni anno dovrebbe essere giorno di lutto
cittadino perché quell'infausto giorno di 62 anni fa, la forza
pubblica, ispirata dalla faziosità fascista, sparò — nei pressi
della stazione di Alcamo Diramazione — contro una decina di inermi
cittadini inizialmente intenti ai lavori agricoli o a diverse
incombenze artigianali....”
Così
scrive Nello Morsellino nel suo pregevole libro “FRÀ DIAVOLO E
LE STRAGI DEL DOPOGUERRA” e
mi trova assolutamente in sintonia.
Non riesco a capire perchè
questo luttuoso e ignobile episodio è stato da sempre ignorato dalla
nostra società, quasi a volerlo rimuovere dalla coscienza
collettiva.
La brutalità e
l'imbecillità umane non si esorcizzano dimenticandole colpevolmente
ma parlandone e tenendo sempre accese le luci su questi episodi per
onorare i nostri martiri e per evitare che simili gesti barbarici possano accadere ancora.
L'idea di dedicare il 14
Luglio a questa strage insensata e di dedicarvi una strada è un
qualcosa che ci riguarda direttamente come comunità ed è doverosa
nei riguardi di chi fu vittima incolpevole della barbarie e della
stupidità umana.
Noi invece preferiamo avere
strade intestate a personaggi discutibili ed estranei alla nostra
storia e questo non è degno della nostra civiltà.
Su
il capitolo del libro in cui
Morsellino scrive della strage.
Vito Pipitone
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